Inflazione, i dati di Unione Europea e Svizzera

Inflazione, i dati di Unione Europea e Svizzera

OLIVER CAMPONOVO INFLAZIONE – Tutto aumenta di prezzo: elettricità, cibo, automobili e tasse. Ogni giorno, notizie più terribili sull’aumento dei costi dimostrano quanto sia diventata seria la minaccia dell’inflazione.

Inflazione, la situazione nell’Unione Europea e in Svizzera

Lo scorso anno l’inflazione nella zona euro e in Germania è stata sostanzialmente più alto rispetto ai livelli svizzeri. Il tasso d’inflazione annuale della zona euro è attualmente al 8,9% (stima luglio 2022, Eurostat). È considerevolmente più basso in Francia e a Malta (entrambe 6,8%. Mentre è più alto in Estonia (23,2%), Lettonia (21,3%) e Lituania (20,9%).

Nel 2021 il paese con il tasso di inflazione più alto per la zona euro era la Germania con 4,1%, ovvero più del doppio dell’obiettivo a lungo termine della BCE del 2%. 

L'inflazione continua ad aumentare però anche in Svizzera. I dati pubblicati dall'Ufficio federale di statistica (UST) rivelano che in maggio l'indice dei prezzi al consumo si è attestato a 104 punti, in progressione dello 0,7% rispetto ad aprile e con un incremento annuo del 2,9%. 

Il valore del franco rispetto all’euro

Il giorno 23 agosto 2022 il franco franco ha raggiunto il valore massimo di sempre rispetto all’euro. Stando ai dati Swissquote la moneta unica dell’Unione è scesa sotto i 0,9553 franchi. Nella giornata di ieri aveva fatto segnare un 0,96 franchi. 

Sono molteplici i fattori che hanno portato a questa situazione, tra cui la prospettiva di una crisi energetica. Questo però non deve far adagiare sugli allori il governo e le banche svizzere, come anche gli stessi privati elvetici. 

L'inflazione negli Stati Uniti e nell’eurozona sembra rappresentare una minaccia più significativa per la Svizzera di quanto la BNS non riconosca oggi.

Le soluzioni all’inflazione secondo Oliver Camponovo

In tempi ancora non sospetti, Oliver Camponovo scriveva questa sulle possibile soluzioni all’inflazione: 

La questione, a mio parere, dovrebbe essere almeno discussa, con due possibili interventi della BNS:

(a) Ridurre o eliminare gli interventi sul mercato dei cambi per ridurre o eliminare le importazioni di inflazione. Il tasso di cambio del franco svizzero verrebbe d’ora in poi fissato esclusivamente dal mercato, con un conseguente aumento (significativo?) del CHF contro EUR e USD. Ma cosa succederà alla forte posizione finanziaria della BNS? I loro attivi e i dividendi versati ai cantoni per completare il loro bilancio mal gestito si esauriranno?

(b) L’intervento continua, e l’inflazione viene importata dall’estero, provocando uno “shock dei tassi d’interesse”, una crisi immobiliare e forse una crisi bancaria in Svizzera.

La seconda opzione, a mio parere, è la più probabile. Che ruolo avrà la politica svizzera? Proteggeranno le loro banche (come hanno sempre fatto), o proteggeranno la BNS e il suo portafoglio di asset?Per saperne di più: “L’inflazione dilaga e la BNS sonnecchia”

Ultimi Articoli
Il calcio tra criptovalute e metaverso, le parole di Oliver Campono
OLIVER CAMPONOVO CRIPTOVALUTE CALCIO - La blockchain ha molteplici opportunità di implementazione e di utilizzo nel mondo...
Inflazione, i dati di Unione Europea e Svizzera
OLIVER CAMPONOVO INFLAZIONE – Tutto aumenta di prezzo: elettricità, cibo, automobili e tasse. Ogni giorno, notizie più...
Criptovalute e Blockchain uniscono la Svizzera e gli Emirati Arabi
CRIPTOVALUTE BLOCKCHAIN SVIZZERA DUBAI  - Gli Emirati Arabi Uniti hanno dato il via alla strategia legata al Metaverso....
LinkedIn, il pericolo delle crypto truffe
LINKEDIN CRYPTO TRUFFE - Social network e criptovalute, una combinazione che non è sempre una buona notizia. Infatti gli...