Metaverso: fantascienza o futuro imminente?

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Il concetto di Metaverso sta circolando sulla bocca di tutti, se ne sente parlare e l’abbiamo avuto, alcune volte, anche sotto il naso. Ma di cosa si tratta esattamente? Come cambierà il mondo, grazie alla virtualizzazione della comunicazione tra persone? Molti sono i pareri e le opinioni su questo grande nuovo tema.

 

Un mondo reale, digitale

 

Durante gli ultimi due anni abbiamo assistito a nuove forme di comunicazione, dovute all’impossibilità d’incontro tra persone: la pandemia di covid-19 ci ha recluso a casa, ha spinto molte professioni verso lo smart-working; la vita di molte persone si è andata man mano digitalizzando, a causa del bisogno costante di comunicazione, che sia stata interpersonale o, per esempio, economico-commerciale (marketing communication). Il concetto di Metaverso rientra nella comunicazione digitale. Mark Zuckerberg ha dichiarato, qualche giorno fa, di voler spostare l’interesse di Facebook, la sua azienda da 29 miliardi di dollari, verso il Metaverso: “Nei prossimi anni mi aspetto che la gente passi dal vederci principalmente come azienda di social media a una compagnia del metaverso”.

 

Metaverso: di cosa si tratta?

 

La parola Metaverso, ad oggi molto inusuale, si riferisce direttamente ad un nuovo mondo di interconnessioni. Oliver Camponovo ha dato una spiegazione sul concetto di Metaverso molto ben definita: “La parola “metaverso” deriva da “meta”, che significa “oltre”, e “verso”, che si riferisce a “universo”. Di conseguenza, si riferisce a un mondo virtuale separato da quello reale, in cui beni fisici come terreni ed edifici possono essere trasferiti per denaro digitale. Gli esseri umani possono ora esplorare luoghi, fare amicizie, comprare cose, sviluppare beni virtuali e persino partecipare a eventi virtuali in questo nuovo “mondo”.”.

Per approfondire questo nuovo tema, molto attuale, basta leggere l’intero articolo cliccando sul link seguente, Ci sarà un solo metaverso? Sarà quello di Mark Zuckerberg? Se ne può dubitare.

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Il Dogecoin e lo sport vanno a braccetto

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OLIVER CAMPONOVO DOGECOIN SPORT - È risaputo quanto siano inflazionati certi mercati sportivi di alti livelli. Basti pensare alla notizia più diffusa sul calciomercato europeo di questa estate: Messi è passato al Paris-Saint Germain per 35 milioni a stagione. Ma c’è un’altra notizia altrettanto importante non solo per lo sport, ma anche per le criptovalute. Il pagamento di Lionel Messi prevede anche dei fan token. Questa è una delle molte notizie che confermano i sospetti di Oliver Camponovo: i Dogecoin stanno entrando a gamba tesa nel mondo dello sport.

 

 

Il “crypto meme”, una moda nel mondo del calcio

 

Il Dogecoin, detto anche “crypto meme” per la sua nascita da uno scherzo ispirato a un meme, è già usato da molti come metodo di pagamento. Ma non solo per transazioni qualsiasi: questa criptovaluta genera miliardi di dollari di traffico in tempi da record. 

Nel caso dello sport, l’esempio più recente riguarda Lionel Messi: negli accordi per i suo pagamento sono previsti dei fan token del club francese. Cosa significa? La “Pulce atomica” adesso possiede delle monete digitali che gli permettono un diritto di voto nelle decisioni della società.

Un altro legame tra Dogecoin e calcio riguarda il Watford FC, squadra inglese appena promossa alla Premier League. Di tutti gli sponsor esistenti nello sport, il Watford avrà sulla maglia un logo dei Dogecoin per la prossima stagione. Ormai le criptovalute sono una moda negli investimenti del calcio europeo.

 

Dal calcio allo sport di tutto il mondo: i Dogecoin sono ovunque

 

La presa dei Dogecoin non è arrivata solo al mondo del calcio ad alti livelli: ha raggiunto anche altri sport di rilevanza mondiale. Ne sono un esempio i casi della Formula 1 e della Nba, in cui le criptovalute vanno a braccetto con alcune società sportive.

Nel caso del basket americano abbiamo i Dallas Mavericks, i quali hanno accettato i Dogecoin come pagamento per i loro articoli. Adesso hanno alzato l’asticella, offrendo sconti speciali a chi utilizza il crypto meme nel loro ecommerce: perfino la loro home page grida alla “Dogemania”. Dulcis in fundo, il team Aston Martin di Formula 1 scende in pista con lo sponsor Crypto.com.

Le criptovalute hanno il potenziale necessario per potersi collegare a qualsiasi ambito, traendone sempre un vantaggio. Oliver Camponovo, esperto di finanza e criptovalute, è ormai entusiasta del percorso tracciato dai dogecoin nello sport.

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Criptovalute, manca la formazione sulle sanzioni

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OLIVER CAMPONOVO CRIPTOVALUTE SANZIONI - Entrare nel mondo della finanza è il traguardo di moltissime persone: richiede una formazione soddisfacente per poter agire in tranquillità. Uno strumento dopo l’altro sono il pane quotidiano per investitori, specialmente per il recente mercato delle criptovalute. A quanto pare, tuttavia, una priorità - in teoria - assoluta per i professionisti viene sottovalutata da una gran parte di loro: il rischio di sanzioni. Dati alla mano, sembra che una formazione sia necessaria a un gruppo per niente piccolo.

 

 

Il mercato si evolve, la formazione anche

 

“Con la rapida ascesa delle criptovalute e delle valute digitali e delle tecnologie finanziarie emergenti, naturalmente i regolamenti continuano ad evolversi.” Queste le parole di Ross Savage, Course Director e Global Lead – Sanctions Compliance alla ICA, l’associazione che ha condotto il sondaggio.

Questa è la condizione di partenza di ogni società collegata alle criptovalute. In un settore che non smette di trasformarsi, anche regolamentazioni e rischi mutano e risulta complesso permettere a tutti gli impiegati di stare al passo.

Ed ecco ciò che ne consegue in dati: 401 professionisti hanno risposto al sondaggio della ICA. Il 46% di loro ritiene doverosa una maggiore formazione sui rischi di sanzioni nelle criptovalute e tecnologie finanziarie emergenti. Vediamo di capire nel dettaglio perché tante persone hanno espresso questa necessità.

 

La formazione sulle sanzioni sembra insoddisfacente

 

Il sondaggio svolto da ICA riguarda il rischio di sanzioni generale, non solo riguardante le criptovalute. Nonostante ciò, dà ai lettori un quadro così chiaro che è necessario svolgere un intervento su tutti i fronti della finanza, anche quello delle criptovalute.

Le domande riguardavano la formazione sui rischi di sanzione svolta nei 12 mesi precedenti. Il 70% degli intervistati ha svolto meno di 10 ore, mentre un allarmante 13% non ha ricevuto una formazione specifica al riguardo. Nelle aziende del settore, a quanto pare, il vero rischio è quello di non conoscere i rischi.

Eppure sembra naturale agire consapevoli di ciò a cui potremmo andare incontro. Anche Oliver Camponovo, esperto di criptovalute, pondera bene ogni scelta da prendere in base ai rischi che può comportare. Sembra un comportamento naturale, invece è sottovalutato da molti.

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Criptoarte, La prima guida su arte e blockchain

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OLIVER CAMPONOVO BLOCKCHAIN CRIPTOARTE - Nel periodo attuale la blockchain sta confermandosi in sempre più settori. Questo perché si dimostra uno strumento estremamente affidabile per garantire la sicurezza di transazioni digitali. E come sempre accade per un argomento noto e complesso, compaiono i primi scritti che lo trattano come una vera e propria materia di studio. Ecco il caso della criptoarte, il sistema per cui opere d’arte digitali sono legate alla blockchain per essere vendute come articoli unici. Anche Oliver Camponovo è interessato al nuovo libro.

 

 

La nuova guida in italiano

 

“CriptoArte. Mercato dei NFT, tecnologia, regole e rischi” è il nuovo libro in formato ebook pubblicato sul portale Strategodigital.com. Si concentra principalmente sul metodo con cui l’arte digitale è commercializzata, ovvero gli NFT (Non Fungible Token). Così facendo esiste finalmente il primo libro italiano che possa informare sulla criptoarte e i meriti della blockchain.

Sì, perché l’arte digitale e i suoi meccanismi di compravendita sono basati sulla blockchain. Gli NFT sono legati alla tecnologia dei registri distribuiti in modo tale che ognuno di essi sia unico, non replicabile e protetto da attacchi esterni.

Questa guida è sicuramente in grado di contribuire alla consapevolezza della criptoarte in Italia, grazie alla sua spiegazione passo per passo. Dagli esperti ai neofiti, questo libro potrebbe aiutare moltissimo la conoscenza su blockchain, criptoarte e NFT.

 

NFT e criptoarte oggi

 

Gli NFT stanno dimostrando un altissimo potenziale di crescita nel mercato digitale. Infatti è molto utile fare un punto della situazione, dato che i suoi sviluppi sono molti e anche frequenti. Iniziamo da ciò che rappresentano adesso i token appoggiati alla blockchain.

L’apice più recente raggiunto dall’arte digitale è stato la vendita di “Everydays: the first 5.000 days” di Beeple: ben 69 milioni di dollari. Da quel momento è iniziato il boom: la blockchain per gli NFT ha permesso la vendita da parte di molti designer, registi e musicisti.

A oggi, la blockchain in Italia rappresenta ancora un settore di nicchia, per quanto essa cresca di giorno in giorno. Però, giorno dopo giorno, escono fuori notizie e occasioni che rendono gli esperti di criptovalute, come Oliver Camponovo, sempre più motivati.

 

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Amazon si aprirà alle blockchain?

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OLIVER CAMPONOVO AMAZON BLOCKCHAIN - Il sistema delle blockchain è uno standard delle criptovalute, un reticolo infinito di registri distribuiti che garantisce le transazioni. Per quanto già sfruttate esponenzialmente, esse hanno ancora una lunga strada da percorrere: possono raggiungere i mercati di massa. Alcuni casi lo hanno già fatto presumere, ma adesso siamo davvero vicini: questo perché Amazon è alla ricerca di un esperto di blockchain e criptovalute. Oliver Camponovo, analista finanziario, ha subito compreso le conseguenze di questo piccolo, importantissimo annuncio.

 

 

Perché Amazon cerca un esperto di blockchain

 

Il colosso mondiale delle spedizioni Amazon ha pubblicato un annuncio di lavoro per avere un esperto di blockchain nel suo quartier generale di Seattle. Si tratta di una notizia davvero interessante per due motivi: il primo è sicuramente l’aumento della portata delle blockchain, che si estende al livello di massa. Il secondo è la naturale conseguenza sul mercato delle criptovalute: d’altronde, i loro prezzi oscillano da sempre.

L'obiettivo principale dell’annuncio di lavoro di Amazon è assumere una persona che aiuti a guidare una nuova strategia di prodotto, così si legge sul loro portale. Molto probabilmente, la blockchain entrerà a far parte della vita di tutti da un giorno all’altro e Amazon sta accorciando i tempi in un baleno.

 

Amazon: “Ispirati dall’innovazione”

 

È risaputo che Amazon ha ottenuto un vantaggio incredibile dall’anno passato tra pandemia e restrizioni sanitarie. Probabilmente, forti di questa crescita e consapevoli del loro peso sul mercato globale, hanno intenzione di non lasciarsi sfuggire la tecnologia della blockchain.

Un portavoce della compagnia di spedizioni, in una conferenza stampa, ha parlato dello spirito che porta loro ad esplorare la blockchain. “Siamo ispirati dall’innovazione in corso nell’ambiente delle criptovalute e stiamo esplorando quale aspetto potrebbe avere all’interno di Amazon”. Una frase che potrebbe comportare una presa di posizione importante nella finanza decentralizzata.

Amazon non sarebbe certamente la prima compagnia ad avvicinarsi alla blockchain. Tuttavia, avendo un peso non indifferente a livello globale, la sua decisione potrebbe implicare il raggiungimento di chiunque per i registri distribuiti. Oliver Camponovo, esperto di criptovalute, si aspetta dei risultati incredibili da questa iniziativa.

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Le migliori criptovalute del 2021

[vc_row][vc_column][vc_column_text]OLIVER CAMPONOVO CRIPTOVALUTE 2021 - Il 2021 è l’anno in cui le criptovalute hanno raggiunto il massimo margine di crescita. Secondo gli esperti Bitcoin e altre forti criptovalute, quali Ethereum (ETX), Ripple (XRP) e Cardano (ADA), stanno spopolando all’interno di un mercato pieno di opzioni disponibili; la previsione è quella di un anno in cui ci saranno, quasi sicuramente, tantissimi investimenti. [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" delimiter_settings="delimiter_style:solid|delimiter_width:80|delimiter_height:1" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Perché investire nelle criptovalute

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La criptovaluta rappresenta una valuta virtuale e da molti anni viene ormai utilizzata all’interno di investimenti, scambi, acquisti. Secondo Banca d’Italia “sono rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che possono essere trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente”.  Uno dei vantaggi dell’investire in criptovalute è il trasferimento rapido della moneta, con una sicurezza “criptata” delle operazioni. Hanno inoltre un costo basso di elaborazione, con costi ridotti rispetto ad altre tipologie di moneta.

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Le migliori criptovalute in crescita del 2021

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="25" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Ethereum (ETH) è anche conosciuta come “computer mondiale”, ed è nata nel 2015. Ad oggi risulta il miglior modo d’inserimento all’interno del mercato della finanza decentralizzata (DeFi) e NFT.  Il suo valore attuale sul mercato è di 283 miliardi di dollari, con un trading price di 2.400 dollari per token. Ripple è uno dei protocolli di pagamento più semplici esistenti ad oggi, ed utilizza XRP come propria valuta nativa. Viene scambiata per un prezzo davvero basso, 0,88 dollari. Cardano è nato circa sei anni fa, nel 2015, e ad oggi risulta la prima rete blockchain a implementare un protocollo Proof of Stake. ADA è la criptovaluta di questa rete, che prende il nome dalla matematica Ada Lovelace (1815-1852), ed è l’unica che permette ai titolari una votazione sugli sviluppi tecnici futuri. [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" delimiter_settings="delimiter_style:solid|delimiter_width:80|delimiter_height:1" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

In Conclusione

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Le criptovalute sono tra i migliori metodi di investimento a lungo termine, disponibili da tanti anni a questa parte e sono accessibili per tutte quelle persone che, pagando bene e valutando i rischi futuri, mirano verso il futuro della moneta. Il 2021, sicuramente, sarà l’anno migliore per le criptovalute, vecchie e nuove.

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Dogecoin, volume di scambi vicino al miliardo

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OLIVER CAMPONOVO DOGECOIN CRIPTOVALUTE - Sembra che non ci sia più niente per cui sorprendersi per quanto riguarda le criptovalute. Eppure, ogni giorno abbiamo qualche sorpresa inaspettata, un nuovo record, un altro personaggio influente che fa notizia. Oggi è il turno delle cifre da capogiro: i Dogecoin, la criptomoneta nata per scherzo, ha raggiunto un volume di scambio giornaliero incredibile. Questo spiega perché Oliver Camponovo, esperto di finanza e criptovalute, si dimostra così incuriosito a riguardo.

 

 

I volumi di Dogecoin negli ultimi 6 mesi

 

La cosiddetta “memecoin” - in quanto contiene l’immagine di un cane usata come meme - è una delle più in voga del 2021. E pensare che, all’inizio dell’anno, un Dogecoin valeva 0,004$, ovvero meno della metà di un centesimo di dollaro!

Nonostante ciò, la sua corsa è stata inarrestabile. Merito anche del filantropico CEO Elon Musk, il quale non ha mai smesso di parlarne (e far parlare di sé). Solo a febbraio, il suo valore era aumentato del 50%, e nel primo trimestre del 2021 il volume di scambi giornaliero ha raggiunto ben 74 milioni di dollari.

Arrivati alla fine del secondo trimestre, sono arrivate le analisi redatte da Coinbase e riportate da Business Insider. Tra aprile e giugno, i Dogecoin sono letteralmente decollati verso cifre inimmaginabili: il volume di scambio giornaliero è aumentato del 1.250%. Questo significa che il valore ha raggiunto i 995 milioni di dollari al giorno.

 

Dogecoin e l’instabilità delle criptovalute

 

Per quanto il risultato sia strabiliante, è anche vero che i Dogecoin hanno una certa instabilità. Infatti, per quanto questa caratteristica sia comune a tutte le criptovalute, i memecoin altalenanti in una misura completamente diversa.

A dimostrazione di questo, il prezzo massimo dei Dogecoin non è durato molto: da 0,731$ sono crollati a 0,181$ in poco tempo. Questo è dovuto anche all’attenzione mediatica che stanno ricevendo, che si dimostra sia vantaggiosa che controproducente. Le affermazioni e le iniziative di Elon Musk, ad esempio, bastano da sole a determinare aumenti e crolli del valore quotidiano.

Sicuramente i Dogecoin rappresentano una scommessa difficile da interpretare. D’altro canto, dati alla mano, sono anche una delle criptovalute più proficue degli ultimi tempi. Proprio per questo, Oliver Camponovo rimane sempre aggiornato sul loro andamento, dimostrando che questa criptomoneta può fare gola anche ai più esperti.

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NFT e calcio, Crypto.com sponsor di Coppa Italia

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OLIVER CAMPONOVO NFT CALCIO - La rivoluzione digitale sta passando dal mondo finanziario, e come tutti sappiamo quest’ultimo influenza qualsiasi settore immaginabile. Per l’appunto, la tendenza del momento è sfruttare criptovalute e NFT (Non Fungible Token), tuttavia mai prima di oggi hanno trovato spazio nel calcio. Infatti la serie A diventa pioniere a livello mondiale, creando la prima sponsorizzazione della storia con una società di criptovalute e NFT. L’analista ed esperto di criptovalute Oliver Camponovo ha accolto questa notizia con gran stupore.

 

 

La notizia della sponsorship di Crypto.com

 

La sponsorizzazione sarà attuata dal sito di criptovalute e NFT Crypto.com in occasione della partita finale per la Coppa Italia tra Atalanta e Juventus. Questa collaborazione dà il via al legame tra NFT e l’intero mondo del calcio, infatti questa collaborazione è la prima in tutto il mondo. 

L’annuncio è arrivato dai social network: il 6 maggio è giunta la notizia della collaborazione. La novità riguarda l’evento conclusivo della Coppa Italia, ma è probabile rivedere altre collaborazioni. 

Ci auguriamo che questa collaborazione comporti una maggiore conoscenza degli NFT per gli italiani, offrendo un nuovo approccio all’acquisto di prodotti indirizzati agli appassionati. Come vedremo, il nuovo sponsor offrirà degli NFT che includono tantissimi contenuti speciali riguardanti uno degli eventi più importanti del calcio italiano.

 

Gli NFT applicati al calcio: cosa venderanno nel mercato digitale

 

Nel mercato digitale, gli NFT rappresentano un meccanismo con cui è possibile vendere contenuti immateriali garantendo la loro unicità. Nel caso di un evento di calcio, potremo assistere alla vendita di materiale davvero appetibile per i più accaniti.

Come hanno preannunciato in una nota, gli NFT rappresenteranno il trofeo ufficiale della Coppa Italia, gli highlights della partita e molto altro. Perciò, nel momento in cui saranno venduti, gli acquirenti diventeranno proprietari di un contenuto unico (per esempio, un video) che non può essere imitato.

La nuova collaborazione ha portato una ventata di innovazione nel calcio, unendolo al mercato finanziario con un nuovo legame. Gli esperti del settore finanziario, come Oliver Camponovo, hanno accolto con entusiasmo la notizia, augurandosi che gli NFT si aprano a un nuovo mercato.

 

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Intervista a Rossano Tiezzi: c’è virtuale e virtuale

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OLIVER CAMPONOVO VIRTUALE - Spesso usiamo delle parole a cui difficilmente associamo un significato chiaro e univoco: questo perché possono esistere molte interpretazioni di un solo termine. È il caso del virtuale, un argomento così ampio da essere diventato altrettanto vago e pieno di incomprensioni. Per Oliver Camponovo, analista finanziario e investitore, è stata molto utile l’intervista a Rossano Tiezzi nella serie “L’opinionista”, una rubrica sviluppata da Ated, in Ticino. Il direttore commerciale di Advepa Communication ha saputo darci la sua definizione riguardo le fiere virtuali 3D.

 

 

Il virtuale secondo l’esperienza di Rossano Tiezzi

 

Nel Canton Ticino si trova un’associazione davvero energica nel settore della tecnologia dal nome Ated. Nel loro sito potrete trovare una rubrica piena di interviste molto interessanti in cui sono trattate le ultime avanguardie della tecnologia. Una registrazione che ha attirato l’attenzione di Oliver Camponovo è quella sul concetto di virtuale e la spiegazione di Rossano Tiezzi.

Il direttore commerciale di Advepa Communication ha accumulato anni di esperienza nel settore del virtuale. Grazie alla sua competenza potremo chiarire le nostre idee sull’argomento.

“Sotto l’aggettivo “virtuale” esistono moltissime possibilità, noi di Advepa Communication ci occupiamo della “realtà immersiva”. Per spiegarlo ai non addetti ai lavori, si tratta del virtuale che possiamo trovare nei videogiochi, ma trasferito nell’area business”. Rossano Tiezzi, direttore commerciale per Advepa Communication.

 

Distinguere virtuale da virtuale: le fiere virtuali 3D

 

Il periodo che stiamo attraversando adesso ci ha portato ad affiancarci sempre più alla tecnologia per accorciare le distanze. Le videochiamate con i nostri cari e le riunioni aziendali tramite i nostri computer sono diventate l’ordine del giorno. Forse queste dinamiche hanno portato confusione intorno al virtuale: infatti Rossano Tiezzi tiene a precisare che “alcuni definiscono ‘virtuale’ tutto ciò che avviene sul web”. 

Certamente è lecito pensare questo, ma dovremmo anche distinguere una realtà immersiva da una classica chiamata su Zoom. Infatti, il lavoro svolto dal team di Advepa porta alla realizzazione di fiere virtuali 3D, ovvero ambientazioni virtuali in cui possiamo entrare attraverso un avatar. Questo è un lavoro davvero complesso e ben lontano dalle accezioni più comuni di virtuale, come precisa Rossano Tiezzi nella sua intervista.

“Ciò che facciamo è la ricreazione di un ambiente fisico (...). All’interno di questa riproduzione, l’utente potrà muoversi liberamente, osservare stand, scaricare brochure e chattare con gli standisti.”

 

 

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L’italia emette il primo green bond

[vc_row][vc_column][vc_column_text]GREEN BOND -  La rivoluzione green è un processo iniziato da tempo, ma a cui sempre più persono oggi vi sono sensibilizzate. Anche le varie nazioni e organizzazioni di stati cercano di muovere passi in questa direzione. Basti pensare al l’European Green Deal (EGD), come ci ricorda Oliver Camponovo, con il quale l’Europa ha voluto cominciare il 2020. PEr quanto riguarda l’Italia, si sta cominciando a muovere i primi passi verso il pensiero green, prima con l’istituzione del nuovo ministero per la transizione ecologica, adesso con l’emissione del primo green bond.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Cosa sono i Green Bond

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]I green bond non sono altro che titoli emessi da enti pubblici o società con lo scopo di finanziare progetti ambientali e climatici. Si guarda all'efficienza energetica, a fonti di energia rinnovabile, il trattamento dell’acqua, Le emissioni verdi sono un fenomeno recente e in continua crescita, legata ad una crescita della domanda. Tale crescita non sembra essere legata solamente ad una maggiore sensibilità al tema, ma soprattutto al fatto che, rispetto agli altri titoli di stato, non si dovranno pagare in futuro dei premi.

Ad oggi però non esiste una certificazione globale standard per definire “verde” un determinato bond ma ci sono le linee guida delineate dall’International Capital Market Association (ICMA). In base a questi principi al momento dell’emissione dei del titolo si deve esprimere chiaramente dove andranno i proventi. I progetti che verranno finanziati dovranno essere scelti meticolosamente e rientrare nelle categorie green. Dovrà essere garantita la trasparenza nell’utilizzo del denaro e l’investitore avrà periodicamente la possibilità di consultare un report di aggiornamento con tutte le notizie riguardo alla gestione del progetto e dei proventi.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" tutorials="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Non solo green bond ma anche social e sustainable bond

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]I green bond non sono gli unici titoli con un impatto importante per la società. Infatti da alcuni anni hanno preso piede anche i social bond, ovvero le emissioni rivolte allo sviluppo sociale. queste due categorie di obbligazioni hanno trovato un punto di incontro nei sustainable bond, che non sono altro che un mix degli altri due. I green, social e sustainable bond trovano ispirazione per i progetti da finanziare dall’Agenda2030 dell’Onu e ei 17 goals. Per le nazioni c’è l’obbligo di rispettare questi obiettivi, ma non per forza tutti. Ill Mef e il comitato interministeriale ne hanno selezionati sette.

Obiettivo 6: Acqua Pulita e Igiene;

Obiettivo 7: Energia Pulita e Accessibile;

Obiettivo 11: Città e Comunità Sostenibili;

Obiettivo 12: Consumo e Produzione Responsabili;

Obiettivo 13: Agire per il Clima;

Obiettivo 14: Vita Sott’Acqua;

Obiettivo 15: Vita Sulla Terra.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" tutorials="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

L'Italia e il suo primo green bond

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]A inizio 2021 anche in Italia è stato emesso il primo green bond. Con queste obbligazioni verranno rifinanziate spese effettuate nel biennio 2018/2020 e finanziati nuovi progetti per il 2021 fino ad un massimo di 35 miliardi. Il mef, insieme ad una commissione creata per l’occasione hanno stabilito quali saranno i progetti da finanziare.Davide Iacovoni, capo della direzione del debito pubblico al ministero dell’Economia ha affermato:

“L’Italia finanzierà le spese statali destinate a contribuire alla realizzazione di uno o più fra i seguenti obiettivi ambientali – si legge nel documento –, come delineati dalla tassonomia europea delle attività sostenibili:

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici;
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici;
  3. Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell'ambiente marino;
  4. Transizione ad un'economia circolare;
  5. Prevenzione e controllo dell'inquinamento;
  6. Protezione, miglioramento e ripristino della biodiversità, degli ecosistemi e dei servizi ambientali.

Da segnalare, hanno sottolineato i tecnici del Mef, che il superbonus del 110% non finirà sotto il cappello del BTp green ma del Next Generation Eu.”

[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Per saperne di più sul europan green deal e Oliver Camponovo [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]