Solar Water Farm, in Kenya una soluzione per il global warming

OLIVER CAMPONOVO GLOBAL WARMING - Il rivoluzionario sistema di desalinizzazione dell’acqua di mare, costruito in Kenya, potrebbe risolvere gran parte dei problemi riguardanti il global warming. Solar Water Farm è il primo impianto montato nella città di Kiunga, e funziona tramite pannelli fotovoltaici e batterie Tesla, senza consumare molta energia elettrica. Consente alle popolazioni della città di avere accesso all’acqua potabile, in modo sicuro. Che sia la chiave per contrastare il riscaldamento globale e fare fronte alle richieste dell’Ue?

Una convenzione contro la desertificazione

La Convenzione contro la desertificazione, (United Nations Convention to Combat Desertification, UNCCD) è un organismo dell’ONU che si occupa di contrastare il fenomeno della desertificazione in diversi paesi del mondo. La sua azione è poliedrica, in quanto cerca di trovare, in generale, come dice la convenzione, di utilizzare approcci democratici tra le comunità delle aree interessate, alimentare la partecipazione popolare fornendo strumenti necessari per un processo, purtroppo, già irreversibile in alcuni paesi come l’Africa, integrare i programmi d’azione con le politiche per lo sviluppo sostenibile. Oltre alcune regioni del continente africano ci sono: Asia, l’Europa Orientale e Centrale, l’America Latina e i Caraibi.

Un impianto economico e innovativo

Il Solar Water Farm è una struttura dal costo veramente irrisorio (500 mila dollari) ed è stato costruito in trenta giorni. I pannelli solari fotovoltaici e le batterie Tesla permettono di togliere il sale dall’acqua marina, rendendo disponibile l’acqua in quel territorio arido, consentendo l’accesso immediato all’acqua potabile alla popolazione di Kiunga, che impiega in media un’ora a piedi solo per poter attingere dall’unico pozzo della zona. L’innovativo sistema è stato costruito per garantire una produzione di 50 mila litri d’acqua giornalieri. Speriamo possa essere utilizzato anche in altre parti del mondo, quelle regioni che soffrono da molti anni a causa della crisi idrica e dei deserti che prendono piede. 

Per approfondimenti, leggere l’articolo completo disponibile qui, In Kenya il primo impianto di desalinizzazione dell’acqua di mare a pannelli solari.

L’UE presenta un nuovo pacchetto per l’economia circolare

OLIVER CAMPONOVO ECONOMIA CIRCOLARE - La commissione europea ha proposto un regolamento sulla progettazione ecocompatibile, nuovi requisiti per rendere alcuni prodotti sostenibili ancora più durevoli, affidabili e facili da mantenere. Verrà introdotto anche l’obbligo di un passaporto digitale che agevolerà la tracciabilità di alcune sostanze, all’interno della catena di riciclaggio. Il nuovo quadro potrà fare risparmiare 132 milioni di tep di energia, entro il 2030.

B-Corp e riciclo

Oliver Camponovo, il noto analista finanziario e investitore, aveva proposto, all’interno di un suo articolo, il nuovo modello di business eco-green delle aziende B-Corp. La B-Lab Certification premia quelle aziende che vogliono rinnovare gli standard dell’economia circolare e sull’impatto ambientale. Le aziende sono aumentate durante il periodo della pandemia di covid-19 e andranno ad aumentare durante i prossimi anni.

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Una terza proposta sui diritti dei consumatori

Le proposte della Commissione Europea, che verranno discusse in Consiglio e in Parlamento, riguarderanno anche alcune modifiche sui diritti dei consumatori. L’obiettivo è quello di informare i consumatori sulla durabilità e riparabilità dei prodotti e sulle pratiche commerciali sleali, in modo da migliorare qualsiasi informazione sull’impatto ambientale dei materiali. Tra le nuove proposte anche un quadro per gli ambienti edificati nel campo della sostenibilità e del clima.

Per maggiori approfondimenti leggere l’articolo completo, cliccando sul link seguente, Economia circolare: il pacchetto UE, dai tessili all’eco-design.