Blockchain e sostenibilità: falsi miti e verità

BLOCKCHAIN AMBIENTE - La trasformazione digitale e la ricerca di nuove fonti di energia hanno un costo, per il nostro pianeta. Il sistema blockchain e le sue applicazioni hanno un costo ambientale: si dice che solo il Bitcoin emette 23 tonnellate di CO2 l’anno, quasi quanto lo Sri Lanka; e non si calcolano le altre criptovalute. Per molti altri, l’eccessiva energia utilizzata nel mining dei nuovi sistemi monetari riguardano costi tangibili e contenuti, assolutamente non inquinanti. Vediamo alcuni esempi.

Molto consumo = molto inquinamento?

Secondo alcuni studi l’eccessivo consumo di energia non equivale ad un eccessivo livello di inquinamento: la produzione di CO2 dell’energia elettrica proviene dalla sua produzione e non dal suo consumo. Il miner cerca continuamente di trarre ricompense da ogni nuovo blocco che riesce ad emettere, massimizzando i profitti e riducendo i costi. Avrà quindi bisogno di un prezzo basso della corrente elettrica, cercando produttori di fonti rinnovabili (come centrali idroelettriche) e hardware performanti (vedasi il rincaro prezzi causato dalla crisi del silicio). Molti miner europei e americani hanno stretto accordi con produttori di energie rinnovabili e impatto zero (Alps Blockchain è un’eccellenza italiana nel settore): il Bitcoin definisce un limite minimo del prezzo dell’energia, l’hardware più avanzato ed efficiente riduce i consumi.

Il Bitcoin graverà sull’ambiente?

Un altro mito sul Bitcoin è quello secondo cui l’adozione di massa potrebbe far lievitare tutte le cifre, spingendo verso un inquinamento globale. Da questa idea e da alcuni pacchetti adottati per una economia circolare, alcuni studi conferiscono serenità, confermando che il Bitcoin non necessita di un quantitativo minimo di energia per funzionare: ci sarà sempre un tetto massimo da rispettare, oltre il cui non è possibile andare. L’unico problema potrebbero essere alcune strutture che boosterano le prestazioni, come Lightning Network. 

Per maggiori informazioni e dettagli, l’articolo completo potrà delucidare molti più dubbi e perplessità -> Bitcoin, allarme inquinamento? Un mito, ecco perché.

FTIM Eco Tourism Music Live 2022, tra rispetto del territorio e sostenibilità

OLIVER CAMPONOVO ECOTURISMO - Fondazione TIM promuove un festival musicale innovativo, basato sulla cultura dell’innovazione digitale, dell’inclusione e del rispetto del territorio. Il FTIM Ecotourism Music Live sarà l’evento siciliano che si svolgerà dal 21 maggio al 3 settembre 2022, in tre splendide location immerse nella natura.

Un evento unico

Il festival eco-musicale siciliano servirà a promuovere la musica e la cultura del territorio della parte Occidentale dell’isola, tra le città di Palermo, Carini e Terrasini. Si tratta del primo festival musicale in Italia che vedrà diverse live performance di artisti siciliani e non, all’interno di bellezze paesaggistiche. Un grande evento che integra molte delle potenzialità delle nuove tecnologie audio e video. FTIM Ecotourism Music Live prevede un’app per i live streaming ed il pubblico potrà seguire i concerti attraverso cuffie speciali, mentre gli artisti si potranno esibire dentro cupole trasparenti insonorizzate; non mancheranno video mapping con immagini inerenti alla location e all’armonia musicale dei vari artisti.

Le tre magiche location

Le location in cui la gente potrà partecipare e vedere i live sono tre: le grotte dei Puntali di Carini, la Grotta della Molara a Palermo e l’Anfiteatro di Villa a Mare a Terrasini. Tutti siti dalla grande importanza storico-naturalistica, che permetteranno una totale immersione in forma ibrida, tra il rispetto dell’ambiente e l’ascolto di buona musica. Tra gli artisti che parteciperanno: Alessio Bondì, il magico duetto Armetta e Mirti, il catanese Mario Venuti, Angelo Sicurella, Gianni Gebbia e molti altri.

Per maggiori informazioni sulla programmazione, vendita ticket ed accesso agli eventi, basta cliccare il link seguente, FTIM Ecotourism Music Live.